(Fonte: Wikipedia)
" Giuseppe Dessi" (Cagliari 7 agosto 1909-Roma 6 luglio 1977) premio "Strega" nel 1972. Dopo la sua morte avvenuta a Roma il 6 luglio del 1977, in suo ricordo è stato istituito, nel 1986 aVillacidro, il Premio Letterario Giuseppe Dessì ed è stata costituita una Fondazione i cui soci fondatori sono la Regione Autonoma della Sardegna e il comune di Villacidro. Il premio si articola nelle sezioni Narrativa, Poesia e Premio Speciale della Giuria e viene assegnato ad autori di narrativa e di poesia in lingua italiana.
Nasce a Cagliari in via Mazzini in una delle case, oggi demolite, che si trovavano sotto il bastione dello Sperone, trascorre l'adolescenza a Villacidro[1], di cui sono originari i suoi parenti. La lontananza e le continue assenze, durante il periodo adolescenziale, del padre, ufficiale di carriera, costretto spesso a lunghi e continui spostamenti, incidono molto sul carattere già introverso e sensibile del giovane, che manifesta un profondo spirito di ribellione[2].
Dopo diverse bocciature durante il ginnasio, lascia gli studi regolari. La scoperta, dietro un muro della casa del nonno di una biblioteca, "la biblioteca murata" lo introdurrà alla lettura di testi filosofici e scientifici. Convinto da queste precoci letture, Leibniz e Spinoza in particolare, che l'uomo sia privo di libero arbitrio, matura pensieri disuicidio. L'affetto del padre, ritornato nel frattempo al paese, e la lettura dell'Orlando Furioso gli fanno ritrovare un equilibrio stabile e il desiderio di concludere gli studi[2]. Decide di studiare latino e greco privatamente a Villacidro, con Don Luigi Frau, per sostenere gli esami di licenza ginnasiale, poi si trasferisce a Cagliari per completare la sua preparazione ginnasiale.
Nel 1929 s'iscrive al Liceo Dettori di Cagliari con un iniziale disagio dato dall'età avanzata rispetto ai suoi compagni di classe, conosce però un professore, Delio Cantimori, insegnante di filosofia che lo sostiene e lo incoraggia a continuare gli studi. Concluso il liceo, (nel frattempo gli muore dopo una lunga agonia la madre) su consiglio del professore Cantimori, tenta di entrare nella Classe di Lettere della prestigiosa Scuola Normale di Pisa ma non è ammesso, pertanto si iscrive alla Statale di Pisa rimanendo in stretto contatto però con alcuni Normalisti.
Segue i corsi di Momigliano e Russo, con i compagni di studio Claudio Varese, Carlo Ragghianti, Claudio Baglietto, Aldo Capitini, Enrico Alpino e Carlo Cordiè con i quali instaura rapporti importanti per la sua formazione culturale. Dopo la laurea, per un certo periodo lo scrittore continua a frequentare il gruppo raccolto attorno alla rivistaLetteratura, poi inizia ad insegnare in varie città italiane, tra le quali Ferrara e Bassano del Grappa; nel 1941 viene nominato, per meriti culturali, dal Ministro Bottai, Provveditore agli Studi di Sassari. Dopo essere stato Provveditore anche in altre sedi, tra cui Ravenna e Grosseto, viene comandato presso l'Accademia dei Lincei a Roma.
Inizia a scrivere i suoi primi racconti, nei quali è protagonista (come in tutta la sua narrativa) la sua Sardegna, tra i quali si nota La città rotonda (1930), inserito in seguito nel suo primo libro di racconti La sposa in città (1939).
Nel 1939 pubblica anche il romanzo San Silvano seguito dal romanzo Michele Boschino(1942). Dopo aver pubblicato una raccolta di racconti Racconti vecchi e nuovi (1945), tra i lavori successivi ci sono L'isola dell'angelo (1949) seguito da La frana (1950), e nel 1955 il romanzo I passeri, seguito da Paese d'ombre vincitore nel 1972 del Premio Strega. Nelle sue opere descrive la Sardegna, antica, mitica e immutabile, della sua infanzia contaminata dal "continente", visto come un mondo violento e senza valori.
Il romanzo Il disertore, ambientato durante la prima guerra mondiale, e giudicato uno dei migliori racconti della produzione italiana di quel periodo, si aggiudica nel 1962 ilPremio Bagutta.
Ha prodotto anche diverse opere teatrali, sviluppate dai suoi racconti: il suo primodramma, La giustizia fu diffuso dalla BBC inglese e poi dalla RAI, prima di essere incluso nei Racconti drammatici. Addirittura il dramma La Trincea che rievocava un episodio della prima guerra mondiale di cui fu protagonista il padre dello scrittore, fu messo in onda da Rai 2 il 4 novembre 1961 giorno dell'inaugurazione. Ha scritto anche l'opera teatrale Eleonora d'Arborea dedicato alla giudichessa sarda che nel Trecentoanimò la resistenza dell'isola contro gli Aragonesi.
Giuseppe Dessì, pur essendo uno dei più importanti scrittori sardi che raccontano la storia e le tradizioni dell'isola, scrive le sue opere in un italiano colto, frutto dei suoi studi al Liceo Dettori di Cagliari prima e successivamente alla Facoltà di Lettere di Pisa. Ma Dessì provvede a inserire parole e modi di dire in lingua sarda. Fra queste: